Una nota di Patrizia del Giudice, Presidente Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia.
La Commissione regionale per le pari opportunità intende associarsi ai richiami che, la coordinatrice nazionale della Conferenza dei presidenti degli Organismi di parità regionali, Avv. Roberta Mori, ha rivolto in data odierna al Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. L’occasione per ringraziare la Protezione Civile per la gestione dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, infatti, è stata utile per evidenziare le recenti affermazioni del Dott. Borrelli in risposta alla domanda sulla totale assenza di donne nel comitato tecnico scientifico costituito per affiancare il Governo nell’emergenza: "I membri del comitato tecnico-scientifico vengono individuati in base alla carica, come ad esempio il capo della Protezione civile o il presidente dell'Iss. Se queste cariche fossero state ricoperte da donne avremmo avuto nel comitato tecnico scientifico una componente femminile adeguatamente rappresentata”. Nulla da eccepire nella semplificazione logica della causa/effetto, molto da rilevare nelle premesse di fatto e di diritto che dovrebbero accompagnare un rinnovato approccio per la nuova normalità che ci attende e traguardare il consunto antropocene che offusca lo sguardo e rallenta il cammino. L’Obiettivo 5 dell’Agenda ONU 2030 prevede l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile come elemento fondamentale per lo sviluppo sostenibile del Pianeta a cui tutte le Nazioni devono contribuire in concreto per eliminare ogni forma di violenza di genere, di sfruttamento, di abusi. Valorizzando il lavoro delle donne, garantendo pari opportunità nella sfera privata, al lavoro e soprattutto in ambito pubblico e politico. L’uguaglianza tra donne e uomini costituisce formalmente il principio fondante dell’Unione Europea con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. La nostra Costituzione promuove la democrazia paritaria attraverso gli artt. 3, 37 comma 1, 51 comma1, 117 comma 7, nonostante la distanza tra le dichiarazioni formali di tutela dei diritti e la sostanzialità della loro esigibilità è ancora da colmare nella sua effettività. La legislazione nazionale con la legge Golfo/Mosca ha di fatto introdotto un correttivo paritario nella composizione degli organismi direttivi delle società che di per sé potrebbe costituire il presupposto applicabile per analogia legis nella formazione di ogni organismo collegiale. Ecco, dunque, il cambio di paradigma necessario per evitare che di fatto si perpetui il soffitto di cristallo, per cui le donne saranno sempre e sistematicamente escluse dal presidio del potere maschile. Con questo non vogliamo ritenerla affatto responsabile del mancato superamento del patriarcato, ci limitiamo a farlo rilevare con rammarico e come un’occasione persa per cambiare passo, utile a trasformare questa spaventosa crisi in opportunità di concreto cambiamento ad ogni livello di comando, fermo restando il massimo rispetto per tutti coloro che autorevolmente stanno dando il loro contributo in questo momento così difficile.