La inottemperanza dell’adeguamento della legge elettorale regionale alla norma nazionale che impone l’obbligo della doppia preferenza nel rispetto dell’uguaglianza di genere, potrà costituire un vulnus e per questo il risultato elettorale della prossima competizione nella primavera del 2020 potrebbe essere invalidato. Parola di Commissione pari opportunità.
La storia viene da lontano, dal 2012, anno in cui il Consiglio regionale con il voto segreto affossò la proposta di iniziativa popolare, frutto del lavoro del comitato 50 e 50 e di altri movimenti femminili. Una mobilitazione che franò nei banchi di un Consiglio regionale, che dimostrò ancora una volta tutta vulnerabilità politica di questa materia. La Puglia è fra le ultime cinque regioni italiane a non avere una legge elettorale con la doppia preferenza nel rispetto della legge nazionale del 2016. Il presidente della Commissione pari opportunità della Regione Puglia, Patrizia del Giudice e la vicepresidente Antonella Ida Roselli, nel corso di una conferenza stampa hanno rimarcato l’importanza e l’urgenza di questo modifica legislativa. Peraltro sono già state presentate tre proposte, una della consigliera Anita Maurodinoia, una dell’assessore Cosimo Borraccino e quella del consigliere Ernesto Abaterusso. “Basterebbe partire da lì”. Lo dice anche la Costituzione, quando parla di rimozione delle cause di disuguaglianza e lo sottolineano il vicepresidente del Consiglio regionale, Giuseppe Longo ed il presidente della Giunta regionale Michele Emiliano. Longo ha espresso la sua vicinanza alla causa ed ha auspicato una soluzione in tempi brevi, perché in realtà il tempo a disposizione non è molto. Le lancette dell’orologio non giocano in favore di qualunque risoluzione, perché ci si avvicina a grandi passi alla fine della legislatura. Emiliano ha sottolineato che sosterrà qualunque iniziativa in questa direzione “per quanto – ha detto – la mia solitudine su questi temi è nota e disarmante, prova ne è anche la legge per la quale mi sto battendo da tempo sulla omotransfobia, che non riesce a raggiungere l’Aula per il voto”. “Serve una iniziativa politicamente forte – ha concluso Emiliano – questa vicenda, fra l’altro, rischia di compromettere l’immagine della Puglia”.